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Questo è un racconto di fantasia
Precisio che,senza dubbio, se non fosse già chiaro,
non intendo ironizzare sulle sofferenze di nessuno
nè incoraggiare comportamente violenti o comunque
lesivi della persona e delle sua dignità.
Un Ragazzo di Campagna,
un Medico di Campagna :
"Il Cristere di Giulio".
Un Ragazzo di Campagna
Siamo nella campagna lombarda del primo dopoguerra.
Ma potremmo essere anche in quella inglese o francese . ..
lo scenario non cambierebbe moto.
lo scenario non cambierebbe moto.
I ragazzi cominciavano presto a lavorare nei campi
diventando robusti giovanotti,
che imparavano il sesso osservando l’accoppiamento degli
animali…e non…..
I ragazzi che si passavano la “brillantina” petroleosa nei
capelli
Nella cattiva stagione si lavavano nel mastello con l’acqua
scaldata
sulle cucine a legna.
sulle cucine a legna.
Si lavavano completamente il sabato o al più un paio di
volte a settimana :
nei restanti giorni si arrangiavano con una catinella,se ne
avevano voglia
o se glielo ordinavano.
o se glielo ordinavano.
Anche perché…l’acqua in casa non c’era…si scendeva in
cortile e si pompava,
a mano….
a mano….
I ragazzi di allora spesso avevano una spontaneità notevole
…
ma anche….“obbligata”…
ma anche….“obbligata”…
ad esempio,per i maschi era normale fare il bagno nudi tutti
insieme nei fossi …
normale perché…i costumi da bagno non c’erano…
e spesso…non c’erano nemmeno le mutande…..
salvo quando erano malati o faceva molto freddo
Ma a volte conservavano una grande ingenuità e timidezza
anche “da cresciuti”,
proprio per la solitudine delle lunghe ore trascorse con gli
animali o nei campi,
e per l’abitudine ad obbedire ciecamente alle figure
autoritarie ed indiscusse di allora :
genitori,zii,zie,nonni,o semplicemente persone di età
maggiore
o di provata esperienza.
o di provata esperienza.
Uno di questi baldi giovanotti di campagna si chiama Giulio.
Come quasi tutti i suoi coetanei,è molto forte e
robusto,passa le giornate,
dall’alba al tramonto,ad accudire,soggiogare,condurre animali,
lavorare seminudo nei campi con attrezzi a mano.
dall’alba al tramonto,ad accudire,soggiogare,condurre animali,
lavorare seminudo nei campi con attrezzi a mano.
Giulio ora non sta bene.
Ha un forte mal di pancia.
Da giorni non riesce a…..
Avrebbe tanto bisogno di accovacciarsi sulla buca della “turca”
nel piccolo bagno,
chiuso da una porta di assi sconnesse….
Ma…non riesce proprio a svuotare i suoi intestini….
Giulio lo ha tenuto nascosto finchè a potuto,sperando in un
“miracolo”…
Il “plooff-prrhhh-ploofff” che avrebbe dato sollievo ai suoi
intestini…..
Ma “il miracolo intestinale”….non è avvenuto…
dal suo sedere…non è uscito nulla…
solo fetide scorreggie….
Giulio ha tenuto nascosto tutto,
ben sapendo che gli sarebbe toccata una razione di schifosissimo
olio di ricino…..
olio di ricino…..
con tutte le sgradevoli conseguenze….
dolori di pancia…..e varie scariche abbondanti e
semiliquide….
Con le sue scorregge e i suoi rumori intestinali che avrebbero
oltrepassato
le tavole sconnesse della porta del gabinetto,suscitando le risate e gli scherzi
di chi stava ad aspettare il suo turno per il gabinetto.
le tavole sconnesse della porta del gabinetto,suscitando le risate e gli scherzi
di chi stava ad aspettare il suo turno per il gabinetto.
Ovviamente…dopo aver arieggiato l’ambiente….
Quindi…..per paura della sua razione di olio di ricino….
bocca chiusa…..riguardo al “sedere chiuso”…
Ma eccolo ora Giulio….col mal di pancia…
steso nel letto sotto le calde coperte,le sue mani
massaggiano la pancia,
tormentata dai dolori….
tormentata dai dolori….
Giulio suda per lo sforzo,avvolto da calde maglia e mutande
di lana,
contro il freddo di Ottobre
contro il freddo di Ottobre
Ricordiamo infatti che le case erano riscaldate con stufe a
legna,
ma non c’erano in tutte le stanze e spesso si accendevano
solo in pieno inverno.
L’unica stanza sempre calda era la cucina,per via della
cucina a legna.
Per le altre stanze,dove magari c’era un malato,si
provvedeva con “scaldini” a brace
o carbone
o carbone
Oppure…si copriva bene il malato con maglie,mutande e
coperte di lana….
Giulio,tutto sudato per lo sforzo,sotto le coperte,si
massaggia la pancia dolorante,
cercando sollievo dalle coliche…
Ovviamente ora,per l’olio di ricino è troppo tardi….
Giulio sa che prima o poi si vedrà arrivare in camera il
terribile apparecchio
di vetro e latta,che serve per fare i “CRISTERI”…
di vetro e latta,che serve per fare i “CRISTERI”…
Col suo lungo tubo di gomma e l’ugello conico,lungo,bisunto…
che si infilerà nel suo culo….
Le incaricate dell’intervento “liberatorio” dovrebbero
essere la madre,
o meglio la nonna,se la salute glielo consente.
o meglio la nonna,se la salute glielo consente.
La madre di solito si occupa dei figli più piccoli.
Quando diventano “uomini” nel pieno dei propri stimoli
sessuali,
di solito del loro corpo si occupa la nonna,o una zia
anziana,
che non possa più suscitare stimoli “sconvenienti” nel baldo
giovanotto.
Ma Giulio sta proprio male,ansima e suda per i dolori,
si teme un attacco di appendicite,
si teme un attacco di appendicite,
E si chiama il medico.
Un Medico di Campagna
Sono medico in queste campagne da anni ….
Tutti mi conoscono mi stimano e mi rispettano.
I più giovani hanno un religioso timore di me…
timore soprattutto delle “terapie dolorose” a cui potrei
sottoporli…
Punture,che si fanno con siringhe non certamente indolori.
Suture,che sono ancora peggio,anche perché spesso ci vuole
anche la puntura.
Purghe e clisteri,che sono
molto diffusi e sono ovviamente sgraditi
anche se non dolorosi :
anche se non dolorosi :
in questo caso confesso che mi ritrovo spesso a “ridere
sotto i baffi”,
“godendo platonicamente” delle disgrazie dei loro culi….
Ma lo faccio sempre nel massimo rispetto del loro corpo.
E loro mi ricambiano col loro sorriso e col loro rispetto.
Eccolo il baldo giovanotto Giulio.
Steso nel suo letto,col suo mal di pancia,
col suo ciuffo di capelli chiari incollato alla fronte del
sudore
Scosto le coperte e mi raggiungono i suoi odori.
Come tutti i ragazzi di campagna,si lava non più di due
volte a settimana,
e si lava come può.
e si lava come può.
I suoi odori forti gli danno un’aria “genuina”,”selvaggia”,ma
non trasandata,
perché qui è la norma.
perché qui è la norma.
Sento il sudore delle sue ascelle e l’odore della maglia di
lana sudata.
Sollevo la maglia e gli palpo subito la parte destra della
pancia :
nessuna contrazione alla gamba.
nessuna contrazione alla gamba.
Buon segno,è praticamente impossibile che sia
appendicite :
tiro un sospiro di sollievo e lo dico forte e chiaro.
“Non è appendicite,tranquillo”.
Anche Giulio tira un sospiro di sollievo,pur restando cupo.
Inizio dei movimenti circolari intorno al suo ombelico:le
mie mani scorrono
sui suoi addominali,che si contraggono robusti quando sente dolore.
sui suoi addominali,che si contraggono robusti quando sente dolore.
Lo faccio scendere dal letto,
per visitarlo in piedi e palpare la parte sinistra della pancia :
per visitarlo in piedi e palpare la parte sinistra della pancia :
si sente chiaramente il colon e la curva verso il sigmoide
rigonfia.
E’ improbabile che sia un’occlusione,
il ragazzo ha semplicemente bisogno di....... una bella purga…
il ragazzo ha semplicemente bisogno di....... una bella purga…
Anzi…di un bel clistere di pulizia….!!Caldo ed
abbondante…..!!
Voglio escludere un occlusione da ernia strozzata,
e quindi devo palpare l’inguine ed i testicoli alla ricerca di ernie.
e quindi devo palpare l’inguine ed i testicoli alla ricerca di ernie.
Mi siedo sul suo letto
“Giulio,vieni di fronte a me,
Ti abbasso i calzoni e ti palpo i testicoli per sentire se ci sono ernie”
Ti abbasso i calzoni e ti palpo i testicoli per sentire se ci sono ernie”
Giulio sgrana gli occhi,arrossisce,ingoia saliva ma abbassa
subito il capo:
è tipico dei ragazzi cresciuti qui,mi obbediscono senza
discutere,sono abituati così.
Indossa calzoni del pigiama
a righe disuguali bianche,azzurre,blu :
penso che li abbia indossati per l’occasione,altrimenti
sarebbe stato sotto le coperte
con le sole mutande di lana,indossando i calzoni solo per
uscire dal letto.
Si mette di fronte a me,visibilmente imbarazzato
Appoggio le mani alle sue cosce e lo attiro a me,per farlo
avvicinare al massimo.
Porto le dita all’elastico dei calzoni,aggancio anche le
mutande,
e abbasso il tutto a mezza coscia,scoprendo completamente il pisello e i testicoli.
e abbasso il tutto a mezza coscia,scoprendo completamente il pisello e i testicoli.
Appena gli calo i calzoni,chinandomi verso i suoi
genitali,
mi giungono gli odori del suo sesso,
mi giungono gli odori del suo sesso,
liberato dalla stretta calda e umida delle mutande di lana
che lo avvolgevano.
Odori forti,come forte appare il suo sesso.
Nella stanza è presente la nonna,a rispettosa distanza,in un
angolo.
Lui sembra ricordarsene nel momento in cui gli calo i
calzoni
e accenna a girare la testa verso l’angolo dove si è messa,
ma poi si ricompone subito.
e accenna a girare la testa verso l’angolo dove si è messa,
ma poi si ricompone subito.
Osservo il pisello di Giulio :
non è lungo,è tozzo,affusolato,con
la punta completamente ricoperta
e da un’impressione di forza,come il resto del suo corpo.
e da un’impressione di forza,come il resto del suo corpo.
Il pisello di Giulio penzola da un triangolo di pelo chiaro
e morbido:
nel complesso…solo a
vederlo mi viene voglia di succhiarlo….!!
Appoggio il dito alla base del testicolo e salgo verso
l’anello inguinale
a cercare eventuali ernie :
a cercare eventuali ernie :
“Spingi come quando vai di corpo,come quando devi fare aria”
“Ehm…sciur Doutur…ma…se poi mi scappa davvero e faccio
aria….faccio puzza.?”
“Non importa,sono qui per curarti,dai,spingi bene”
Il ragazzo spinge e gonfia la pancia,io spingo il dito sotto all’inguine
:
per fortuna niente ernie,in nessuno dei testicoli.
Già che ci sono,esamino bene i testicoli e il pisello:
soppeso i testicoli e palpo l’epididimio,suscitando la
caratteristica
reazione “a scatto” del paziente;
reazione “a scatto” del paziente;
stiro il pisello e lo scappello,esaminando il frenulo.
L’odore si fa più forte.
Giulio è visibilmente rosso e imbarazzato ma collabora.
Alla fine,è chiaro che il suo problema è solo…. “cacca dura”
Penso tra me :
Penso tra me :
“Beh….ora gli faccio una bella purghetta…a Giulio…!!
Anzi…un bel clistere….!!”
Anzi…un bel clistere….!!”
Guardo Giulio e gli dico:
“Bene,nulla di grave,giovanotto….!!
per il tuo mal di pancia basta un clistere,un litro di camomilla
bella calda!”
Giulio sgrana gli occhi e abbassa lo sguardo
rassegnato,ingoiando saliva,
con un espressione di chi ingoia qualcosa di molto amaro,ma
se lo aspettava…
“Beh mica è nulla di male…!!Non usiamo nemmeno il sapone
perché hai dolori!
La camomilla calda rilassa la tua pancia dolorante!
Però,ce ne vuole un litro per essere sicuri che sciolga e
smuova tutto,
visto che non è purgativa!
visto che non è purgativa!
Ora torna sotto le coperte…CHE PREPARIAMO IL CLISTERE !”
Cerco di rincuorarlo posandogli una mano sulla spalla
robusta
e massaggiandolo verso il collo.
e massaggiandolo verso il collo.
Lui alza lo sguardo verso di me e mi sorride :
non è solo un sorriso di circostanza,essendo abituato a
ricevere perlopiù ordini apprezza il mio gesto affettuoso e soprattutto capisce
che stiamo agendo nel modo migliore…..
Niente sapone….
Almeno quello…..!!
Giulio torna sotto le coperte mentre la nonna si era già
precipitata in cucina per i preparativi non appena ha sentito la parola “clistere”…..
L’Enteroclisma di Giulio
L’apparecchio per l’enteroclisma,in vetro e latta è già sul
tavolo della cucina,
lavato ed asciugato,il vetro perfettamente trasparente.
L’acqua ribolle sulla cucina a legna.
La nonna e la madre di Giulio in cucina attendono solo il
mio ordine.
“Facciamo un litro,di camomilla,allungata con poca acqua,
che sia calda senza scottare, “
che sia calda senza scottare, “
La madre di Giulio versa fiori di camomilla secchi e macinati
nel pentolino che ribolle sulla stufa.
Mescola e dopo qualche minuto di infusione versa in un
recipiente graduato.
Miscela con acqua fredda,provando la temperatura col dorso
della mano.
Alla fine la miscela è circa un litro,è ancora un po’ troppo
calda,
ma si raffredderà nelle fasi successive :
quando la miscela entrerà nel sedere di Giulio,
sarà ancora abbastanza calda da sciogliere e fluidificare
tutto ciò che intasa i suoi intestini….
L’ENTEROCLISMA DI GIULIO E’ PRONTO……!!!!
Rientro nella stanza,seguito dalla nonna che regge l’enteroclisma,
piccolo,ma pieno quasi fino all’orlo di liquido giallastro.
piccolo,ma pieno quasi fino all’orlo di liquido giallastro.
Giulio si volta un attimo:
i suoi occhi si sgranano vedendo l’enteroclisma pronto per lui…
i suoi occhi si sgranano vedendo l’enteroclisma pronto per lui…
proprio pronto per il suo culo…..un vero incubo….
Ma Giulio socchiude subito gli occhi,deglutendo e voltando lo
sguardo.
Accosto due sedie alla sinistra del letto.
L’enteroclisma viene poggiato sulla sedia spostata verso…il
sedere di Giulio….
Che sgrana nuovamente gli occhi,strizzandoli subito dopo e
deglutendo saliva..
“Giulio,mettiti la maglia pesante…
che poi devi correre fuori al gabinetto e non fai tempo”
che poi devi correre fuori al gabinetto e non fai tempo”
Gli dice la nonna….
Giulio manifesta un espressione di disgusto,
ma indossa la maglia pesante pronta accanto al letto,
ma indossa la maglia pesante pronta accanto al letto,
quella che indossa appunto quando deve uscire per andare al gabinetto ….
Ma con questa “malattia” non gli capita di uscire al gabinetto ….
“Mi capiterà ora….perchè mi ci mandano loro per forza al gabinetto….
A forza di camomilla calda…. su per il culo…….
Ci mancavo solo il CRISTERE di camomilla….
E “meno male che non è sapone”…..”
Pensa Giulio fra se….
a questo pensiero ha un'altra espressione di disgusto ma
cerca di non pensarci.
Cerca di negare l’evidenza ed ignorare ciò che sta per
succedere.
La nonna mi porge alcuni asciugamani che aveva con se e li
poso sulla sedia.
Giulio spalanca e socchiude gli occhi sbirciando i
preparativi.
L’odore della camomilla riempie la stanza.
Abbasso le coperte di Giulio fino alle ginocchia…
Lui mi guarda atterrito spalancando gli occhi e deglutisce.
“Giulio,alza il sedere che ti metto sotto l’asciugamano per
non bagnare”
Chiude gli occhi e inarca la schiena sollevando il sedere.
Gli metto un pesante asciugamano ripiegato sotto al sedere,
aiutato dalla nonna passata sul lato destro del letto.
Appoggio una mano sul pube del ragazzo,che si sdraia immediatamente
appena le mie dita sfiorano il suo pisello attraverso i
calzoni del pigiama.
Appoggio poi le mani ai fianchi afferrando l’elastico del
pigiama .
Giulio sgrana e strizza gli occhi ma capisce e…
si solleva nuovamente il tanto che basta …
Gli faccio scivolare i calzoni e le mutande fino alle
ginocchia.
Il suo sesso è proprio sotto il mio naso e ne sento ancora l’odore
forte,
nonostante l’enteroclisma con la camomilla posato appena
accanto.
“Giulio voltati sul fianco sinistro”
Giulio spalanca gli occhi…sospira forte,e deglutisce…ma si
volta…
Vedo il suo culo… bianco,liscio,le forme arrotondate.
Una peluria chiara,quasi dorata, sporge della fessura fra i
glutei e ricopre le cosce.
I glutei sono robusti,muscolosi per l’abitudine ai lavori
agricoli.
Questo li rende sodi,ma soprattutto sensualmente rotondeggianti.
Insieme allo spettacolo del sedere di Giulio,mi giungono anche
al naso i suoi odori,
o meglio l’odore dei suoi panni sudati e calati.
Giulio era sdraiato sul dorso,solco fra le natiche appare
lucido di sudore,
io sento l’odore inconfondibile emanato dal retro delle sue
mutande,umide sul sedere.
Avvicinandomi percepisco l’odore emanato del lenzuolo umido
su appoggiava la schiena
Gli rialzo la maglia sulla schiena,per evidenziare meglio il
sedere :
anche la schiena è sudata,e la maglia emana il suo tipico
odore :
ogni parte del corpo ed ogni indumento,ogni tessuto hanno la
loro caratteristica inconfondibile.
Mentre gli rialzo la maglia Giulio sembra rabbrividire
sentendo le mie mani sfiorargli la schiena
Mi viene da pensare :
“Beh tranquillo giovanotto….ti aspetta ben altro…ma
ovviamente lo sai…
per questo sei nervoso…”
Ma non dico nulla,per non innervosire Giulio.
Appoggio una mano al suo inguine,tirandolo verso di me:
le mie dita sfiorano il suo triangolo di pelo morbido e questo
mi da una forte emozione.
Appoggio anche una mano sulla sua schiena spingendo piano,
per invitarlo ad inarcare la schiena e sporgere il sedere
verso di me,al bordo del materasso.
“Giulio,spingi il sedere in fuori,verso di me,fino al bordo
del letto.”
“No,non curvare la schiena,al contrario,inarcala.
Tira su la testa e il petto e spingi in fuori bene il
sedere.”
Con un po’ di fatica e di imbarazzo,ecco Giulio con la
schiena ben inarcata
e il sedere proteso verso di me,vicino al bordo del
materasso.
I suoi odori sono sempre più forti e inebrianti.
Gli appoggio le mani alle cosce :
”Ora fletti un po’ le gambe…Tiriamo su il ginocchio
destro…Ecco…”
Raggiunta la posizione,
lo massaggio facendogli scorrere le mani dal collo sulle
spalle fino alla base della schiena.
“mi raccomando devi essere rilassato,allungati e adagiati
bene,
senza rimanere duro come un baccalà…
Devi rimanere sdraiato così almeno 5 minuti,possibilmente
fermo,quindi devi essere comodo”
Giulio deglutisce saliva
e si stiracchia contro il materasso,accomodandosi :
“Così sono tranquillo,sciur Doutur…speriamo bene…! “
“Andrà tutto benissimo,Giulio,tranquillo…!!!
Mi siedo di fronte al sedere di Giulio.
Immergo le dita della mano destra nella vasellina che mi
porge la nonna.
“Ora ti do su’ la vaselina nel sedere,Giulio…”slarga ben,me
racoumandi””
Giulil deglutisce ma non risponde…in cuor suo pensa :
“Slarga ben,me racoumandi…!….el fa prest lu a parlà…..!!
Tanto…il culo è il mio…!!”
Faccio scorrere pollice e indice della mano sinistra ai lati
dell’ano,divaricandolo.
Allargo pollice e indice divaricando i glutei.
Il suo ano è incorniciato di peli chiari e morbidi,che
rivestono tutta la fessura fra i glutei,
Fessura ora lucida di sudore,per lo sforzo delle coliche.
Ripeto più volte la manovra,come un massaggio.
Divaricandogli i glutei sudati mi giunge forte e penetrante
l’odore del culo di Giulio.
Il suo odore mi inebria,vorrei incularlo adesso,subito,
senza attendere un secondo di più.
Il mio pisello accenna immediatamente a gonfiarsi,ma di li
ad un secondo ritorno in me.
Giulio è solo un ragazzo col mal di pancia.
Certo un bel ragazzo,il suo odore selvaggio è
eccitante,magari anche fastidioso…
Ma è solo un ragazzo senza acqua in casa :
finché era piccolo,il sedere glielo lavavano o lo
obbligavano a lavarselo….,
ora che è grande,“fa da sé”…se ne ha voglia.....
sennò…fa lo stesso….si limita a sommaria pulizia dopo
l’evacuazione….
Sommaria pulizia con carta igienica se è fortunato….
O con mezzi di fortuna….ritagli di giornale,
anche erba o foglie se si trova in aperta campagna….
E una volta tornati a casa,i ragazzi non sempre avevano
voglia di lavarsi bene.
Termino il massaggio e spalmo di vaselina il buco del culo
di Giulio:
accenno appena una penetrazione col polpastrello e Giulio
serra subito le natiche,
rilassandosi subito dopo.
Prendo l’ugello
dell’enteroclisma,che la nonna mi porge prontamente.
Nel far questo il lungo tubo si srotola :
Giulio ne percepisce il rumore caratteristico,
alza un attimo la testa facendo atto di voltarsi per…
“vedere cosa facciamo
“dietro al suo culo””…
Ma poi ritorna subito ad appoggiare la testa sul cuscino….
Ma ha capito benissimo …che stanno per ficcargli l’ugello
nel sedere…..
Infatti….accosto la punta dell’ugello al suo ano,appoggiandola
piano.
“Giulio,spingi ancora come se dovessi fare aria.”
Giulio spinge…ma stavolta gli scappa veramente una fetida
correggia….
“Che el me scusa sciur Doutur…ho no fai a posta…gl’ava dit
che me scapeva ‘na squressa!”
“Nessun problema Giulio,stai calmo e riproviamo.
Spingi che ti devo mettere l’ugello nel sedere,non ti faccio
male.”
Vedo l’ano di Giulio estroflettersi per la spinta
dall’interno
e infilo piano l’ugello vasellinato nel sul culo.
Lo infilo 2-3 centimetri,poi lui si contrae.
Appena si rilassa,invece di spingere ancora,lo estraggo.
Esamino l’ugello,non ci sono segni particolari.
Emana l’odore caratteristico “della parte”,
e del sudore che bagna i suoi peli chiari e morbidi,
ma non c’è ancora sentore di feci.
Rimetto la vaselina sull’ugello e ricomincio:
“Spingi ancora Giulio…apri bene come prima…..Douvera ben!”
Giulio si rilassa,spinge,io infilo l’ugello fino ad oltre
metà,poi lo sfintere serra,
mi fermo e quando si rilassa,estraggo nuovamente l’ugello :
lo osservo,lo annuso…ora ci stiamo avvicinando alle feci
stagnanti…..
Lubrifico ancora l’ugello,chiedo ancora a Giulio di
spingere,
e infilo l’ugello nel suo ano.
Quando ne entra metà,lo sfintere di Giulio si serra,
ma quando si rilassa,affondo completamente l’ugello nel suo
retto,
finché il rubinetto non arriva a contatto con la pelle ed i
peli del suo culo.
Non estraggo più l’ugello : so che è decisamente “affondato nella cacca”.
Apro il rubinetto che sfiora la pelle del culo di Giulio :
la nonna alza prontamente l’enteroclisma dopo avermi
interrogato con lo sguardo.
Lo tiene all’altezza del suo grembo:
visto che Giulio è sdraiato sul materasso l’altezza è
perfetta,
se la nonna riesce a mantenere la posizione per almeno 5
minuti,
necessari a fare il clistere al ragazzo.
Il liquido scende lento,proprio così come deve essere.
Per Giulio il tempo deve sembrare interminabile,con l’ugello
nel sedere...:
suda,percepisco l’odore del suo corpo sudato e vedo il solco
fra i glutei sempre più lucido.
“Giulio,mi raccomando respira profondamente a bocca aperta,
osì non ti viene mal di pancia.A proposito,come va?Fa male?”
“No,sciur Doutur,sembra che con l’acqua calda mi si calma
tutto.”
Giulio inizia a respirare profondamente a bocca aperta…
Ascolto il suo respiro,guardo il suo culo,la sua peluria
chiara,i suoi fianchi,la sua schiena,
i suoi capelli chiari e sudati che vorrei accarezzare.
Giulio continua tranquillo a respirare profondamente a bocca
aperta…
Quanto mi piacerebbe che fossero sospiri…
sospiri di piacere emessi mentre entro ed esco dal suo culo….
ma col cazzo però….
Appunto….
”Col cazzo…!”
“Col cazzo che realizzo questo sogno…!”
Un forte gorgoglio proveniente dalla pancia di Giulio mi
riporta alla realtà,
ma non è nulla,il ragazzo non ha crampi precoci.
Il livello del liquido giallastro nell’Enteroclisma scende
lentamente ma inesorabilmente…
Ed inesorabilmente…fluisce nell’ampolla rettale e riempie la
pancia del ragazzo…
“CLISTERE FINITO,GIULIO!Stai fermo e tranquillo 5 minuti.”
Giulio sembra sospirare di sollievo…
Chiudo il rubinetto,estraggo l’ugello dal suo culo,
Le sue natiche mostrano un piccolo sussulto quando la punta del tubetto rigido
si sfila dalla
“stretta” dello sfintere…
Pulisco immediatamente e sommariamente l’ugello dalle feci,
con carta igienica preparata dalla
nonna.
Un piccolo fiotto di liquido sporco,fuoriuscito dal suo ano
mentre estraevo l’ugello,
bagna il gluteo di
Giulio,ma lo asciugo subito.
L’ugello sporco viene infilato dentro al recipiente
dell’Enteroclisma,
che viene subito portato in cucina dalla nonna per immediata
pulizia :
se i ragazzi - uomini non erano molto attenti alla loro
pulizia personale,
le donne invece facevano l’impossibile nonostante la povertà
dei mezzi.
Il Gabinetto alla turca in fondo al cortile….
Giulio continua a restare sdraiato,a respirare profondamente
e tranquillamente.
Io continuo a guardare il suo culo,il suo corpo,i suoi
capelli,ad assaporare gli odori forti del suo corpo e de suoi panni.
Potrei restare qui all’infinito….
Ma sono passati circa 5 minuti,ed io sono un Medico.
Il ragazzo non ha crampi,non ha stimoli,non si lamenta,non
si dimena,non si contorce,
anzi,forse suda anche meno di prima:
il liquido caldo nella pancia gli ha calmato le coliche,e…
non avendo più l’ugello ficcato nel sedere…
è meno nervoso e più rilassato….
Ma la natura deve fare il suo corso,ed io so cosa fare:
“Giulio,alzati e cominciamo a camminare verso il gabinetto”
Il ragazzo si tira su mutande e calzoni….con mio grande
dispiacere…
Si tira su a sedere sul letto,infila i piedi nelle ciabatte
di cuoio e si alza in piedi.
Muove alcuni passi verso la porta e si blocca,portandosi le
mani alla pancia.
“Doutur …gho mal la pansa….!!A sciopa…..”
Alzandosi in piedi e facendo qualche passo,tutta la massa
rammollita gli si muove dentro la pancia,
spingendo per uscire,ed al ragazzo sembra scoppiare la
pancia.
“Ti aiuto io Giulio,non temere. Ti appoggio due dita nel sedere,non è nulla”
Appoggio un suo braccio sul mio collo per sostenerlo ed
infilo una mano nelle sue mutande.
La faccio scorrere sul suo culo,nella sua fessura.
Raggiungo l’ano con le dita ,appoggio due polpastrelli e
spingo verso l’altro,
per aiutare il muscolo elevatore ed alleviare il senso di
“incontinenza”.
Giulio ha un po’ di sollievo e inizia a comminare lentamente
con me che lo accompagno tenendogli la mano sul sedere dentro le mutande.
“Sciur doutur,quando siamo fuori…provi a togliere la mano
dal sedere…mi vergogno tanto…”
“Ok Giulio,al massimo se non ce la fai a trattenerti ti
fermi e la rimetto dentro”
Appena siamo fuori tolgo la mano,Giulio dopo pochi passi si
blocca e si irrigidisce per la colica…
Ma riprende subito a camminare!Gli cingo il fianco con un
braccio per aiutarlo.
Suda per lo sforzo di trattenersi.
Sento il suo corpo e i suoi panni inumidirsi sotto al
braccio con cui lo sostengo.
Sento l’odore del suo corpo sudato ma soprattutto l’odore
dei suoi capelli sudati:
la sua testa sfiora la mia…
Giulio…!! Ti inculerei qui,adesso,subito,col tuo odore selvaggio,i
tuoi capelli sudati,il tuo pelio chiaro…
Ti inculerei qui…in piedi….col tuo culo e la tua pancia
piena…..
Piena di….cacca stagnante…e di clistere alla camomilla….
Invece no….
Invece accompagno Giulio,un po’ lentamente,un po’
spediti,fino al gabinetto in fondo al cortile.
Il nonno sta spargendo becchime per le galline in cortile.
Vedendoci arrivare,capisce tutto e,pur lento con le gambe,si
precipita a spalancare la porta del piccolo gabinetto alla turca,per
agevolarci.
“Eccoci arrivati…!”
Aiuto Giulio mettersi sulla turca e voltarsi verso di me.
Lo sostengo,mentre cala mutande e calzoni alle ginocchia con
un sol colpo.
Mi arriva ancora alle narici l’odore del suo
sesso…inebriante…
Resta ancora un attimo afferrato a me mentre si accovaccia
sulla turca….
Ma…appena piega le gambe e si accovaccia…..
non può più trattenersi e uno scroscio liquido sfugge rumorosamente
dal suo culo…
Mi guarda con gli occhi spalancati,fa per per aprire bocca e
scusarsi,ma lo interrompo :
“Apri bene e scarica tutto…Douvera ben!”
Lui ansima per lo sforzo,non risponde,ma lascia che il suo
ano scarichi liberamente
il contenuto liquido dei suoi intestini.
Del resto trattenersi ora gli sarebbe impossibile .
Io mi volto per uscire.Sento dietro di mè un forte
“Plooff!”….
Il tonfo del primo “solido” che esce finalmente dal culo
intasato di Giulio…
Mi volto per chiudere la porta e sento una forte scorreggia…
L’inconfondibile rumore a spruzzo della correggia “bagnata”,
mista al liquido del clistere…..
Penso fa me….
“Giulio,Giulio,finalmente ti svuoti gli intestini…era
ora….ci voleva….!
Ci voleva proprio un clistere….!
C’è voluto un litro di camomilla nel culo…per svuotarti gli
intestini…
Beh…buon divertimento…e…buone scorregge…!”
Il nonno blocca la porta del gabinetto dall’esterno con un sasso,poi
ritorna alle galline.
I rumori intestinali di Giulio filtrano dalla porta del
gabinetto..
Io e il nonno siamo in vicinanza.
Io molto vicino,per controllare che tutto vada bene…..
Il nonno mi sorride…
“l’era pin de merda….!!Ma adess…..sculta me che al chega…e
squressa…!”
Anch’io sorrido…
Giulio dopo un po’ esce dal gabinetto….
Rosso in viso per lo sforzo e forse per l’imbarazzo.
Ma ha un’aria rilassata,sollevata.
“Allora Giulio,va meglio adesso?”
“Si,sciur Doutur…..va molto meglio…ho ancora un po’ di mal
di pancia e ..”
Giulio non finisce la frase e arrossisce….ma io capisco…
“Giulio,ti fa un po’ male la pancia e…il sedere…?!”
“Si,sciur Doutur…..un po’…”
Giulio arrossisce vistosamente…
“Bhe…il mal di pancia è residuo delle coliche che hai avuto.
E il sedere…beh… fa male per tutto quello che hai svuotato…!
Poi passa tutto,vedrai!”
Giulio sorride…amo il suo ampio sorriso….quando tutto
finisce bene….
“Giulio ma dimmi….hai idea del perché ti è venuto mal di
pancia…?”
“No,sciur Doutur,non saprei”
“Hai mangiato le meline selvatiche?Ne hai mangiate tante?”
Giulio appare imbarazzato…
“Si sciur Doutur…non credevo facessero male…”
I ragazzi di campagna spesso facevano scorpacciate di bacche
dette “meline selvatiche”,
che maturano ad ottobre ed hanno appunto il sapore di mele
selvatiche,aspre con un sottofondo dolce.
Ora sono quasi scomparse,erano molto dissetanti e piacevoli
per chi svolgeva lavori pesanti in aperta campagna,per lunghe ore,e non aveva
la possibilità di trovare acqua in vicinanze.
Però contengono anche molti piccoli semi che causavano
dolorose coliche se non si bevevo abbastanza acqua.
“Se mangi tante meline poi devi bere…perché i semini sennò ti
“intoppano””
Il nonno sbotta ridendo :
“Te stoppe el bus del cu Giulio!
Io te l’ho detto ma tu credevi che era per ridere….!
Invece…eccola…che ti è capitata proprio a te…!!”
Giulio è visibilmente imbarazzato…rosso in viso…..ma
sorride…
“La sava no sciur doutur,la giura!…..ma la fonn pu…..!!”
“Basta stare attenti….comunque…mica si muore…
Al massimo…FACCIAMO UN ALTRO CLISTERE….!!”
“E…..PRRRHHHHH!!!!”
Mi fa eco il nonno ridendo…..
“NOOO!!.... ILCRISTERE NOOO…!!....al me basta quest…..!!per
un po basta…!!!”
Giulio si mette una mano sulla pancia e una sul sedere come
per proteggersi dalla
“MINACCIA del CRISTERE”…ma ride apertamente….!!
“Bhe ora vai a letto che sei tutto sudato e qui fuori fa
freddo….!!
O se stai su cambia i panni sudati e mettili asciutti!”
Mi ringrazia con un ampio sorriso.
Amo il sorriso di Giulio…le sue labbra umide…
Lo amo quanto “il sorriso” della fessura fra i suoi glutei….
Mi piace tanto il suo viso quanto il suo culo….e anche il
suo pisello….
Anzi…vorrei possederlo tutto…tutto il suo corpo…nulla
escluso…
Vorrei passare una mano nella fessura del suo culo…anche ora…
Anzi proprio ora,dopo
questo clistere….
dopo questa scarica potente…..
dopo sommaria pulizia…..
con tutto quello che aveva in pancia ed è uscito dal suo
culo…
con tutto il tempo che ha trascorso in quel gabinetto,
accovacciato sulla buca della turca….
Gli vorei passare la mano nella fessura fra i glutei…
Sicuramente sarebbe imbarazzatissimo….
Per la vergogna di essere sporco…
Vorrei catturare questo suo momento così intimo….
Farlo mio….
Ma mi accontento del suo sorriso…che è già qualcosa di
prezioso…..
Io potrei tenere un atteggiamento autoritario,
dominare coi miei ordini il corpo di Giulio o di altri
ragazzi di campagna come lui.
Mi obbedirebbero e non oserebbero mettere in discussione la
mia autorità.
Ma non fa per me!
Io non godo a vederli chinare la testa umiliati.
Amo il loro sorriso!
Amo il sorriso che mi regalano DOPO,quando tutto finisce per
il meglio,
DOPO che ho fatto del mio meglio per loro,anche per limitare
il loro disagio.
Beh…a volte,mi concedo qualche capriccio…
come il lungo massaggio all’ano e..,
e l’andirivieni dell’ugello nel sedere di Giulio….
Che però in definitiva…seguiva i suoi ritmi fisiologici.
E infatti,DOPO,lui mi ha regalato il suo ampio sorriso…
E me lo regalerà ogni volta che mi incontra…
Giulio….quanto ti vorrei mio….!!
Complimenti! Il mio racconto preferito!
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